I costi assicurativi assegnati dal venditore all’asset o alla business unit oggetto di cessione (la target) si rivelano spesso inesatti. Inoltre, se target intende avvalersi a seguito della cessione di un programma assicurativo su base stand-alone, può non godere più del potere d'acquisto del venditore, a meno che l’acquirente non sia un operatore di dimensioni similari. Di conseguenza, la target potrebbe dover fronteggiare premi più elevati post-closing, che potrebbero discostarsi dall’allocazione dei costi precedenti all’operazione anche in maniera significativa.
Inoltre, a seconda della posizione concordata nel contratto di compravendita, la target potrebbe dover valutare l’adozione di coperture retroattive per eventuali passività pregresse (vedi box sotto). Tale eventualità può avere un costo una tantum significativo o può aumentare ulteriormente i costi assicurativi annui della target, e non è assodato che sia sempre disponibile sul mercato.
Infine, in alcuni settori asset-heavy come il manufatturiero, gli assicuratori possono decidere di verificare in maniera più rigorosa le condizioni degli asset fisici della target una volta estrapolati dal portafoglio più ampio del venditore. In tale circostanza, gli assicuratori potrebbero imporre requisiti di risk improvement che la target sarebbe tenuta a soddisfare prima di beneficiare di una copertura completa. Alcuni requisiti, ad esempio l'installazione di un sistema antincendio a norma, possono comportare una spesa significativa e non preventivata.